Utilizzo l’informatica da circa 30 anni.
Ricordo ancora perfettamente il giorno in cui comprai il mio primo computer, con installato Windows 95, e iniziai a trascrivere su Word di Microsoft tutti i testi delle mie canzoni; fino a quel momento le avevo scritte a mano e poi riportate su carta con la macchina da scrivere.
E ricordo bene la scoperta del web, col mio primo sito, tra i pochi in Italia, sviluppato in maniera molto elementare ma che aveva già tutti gli elementi, compreso il nome, dell’attuale MUSICApuntoAMICI.
Quindi non posso non riconoscere l’importanza della tecnologia e la sua utilità per la mia vita. A cominciare dall’incontro con quella che poi sarebbe diventata mia moglie GRAZIE proprio a quel mio sito.
Con la tecnologia lavoro, studio, mi diverto. E scrivo su note digitali tutti i post per poi copiarli sui diari social o sui blog.
Tuttavia, sono un appassionato e sostenitore della scrittura a mano. Come riportato nel post de Linkiesta (puoi leggerlo qui)
Scrivere a mano fa bene alla mente, ci preserva dalla dipendenza maniacale dai social, dal bullismo digitale e dagli hater, dagli adescamenti, dalla disgrafia e dai disturbi dell’apprendimento degli studenti. Dobbiamo tornare al corsivo per creare il giusto equilibrio con le tecnologie, per non perdere la memoria visiva e coltivare la nostra capacità di ricordare.
Linkiesta.it
Certo, per chi viaggia molto per andare al lavoro e sta un giorno intero fuori casa, è più comodo usare apparecchi elettronici. Lo faccio anch’io ma porto sempre con me anche un notes per scrivere a penna tutte le volte che lo desidero.

La penna ha un fascino diverso, mette in moto aree del cervello che non sapevo esistessero (nel post se ne parla bene) e adesso capisco perché provo sensazioni completamente diverse rispetto alla scrittura su app digitale. Forse devo a questi meccanismi cerebrali anche le sensazioni che provo a sfogliare le pagine del quaderno: l’odore dell’inchiostro, la carta resa ruvida dai tratti della penna.
In questo periodo mi sto dedicando di meno ai social (parlo qui di Minimalismo Digitale) e di più alla scrittura e alla lettura di contenuti, libri, newsletter e articoli che ritengo interessanti. Ma interessanti sul serio.
Ecco, trovo che questo articolo di Cristina Giudici sia una lettura piacevole e… “interessante sul serio” per iniziare bene questo fine settimana.
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