A Gaza è un corso un genocidio da parte di Israele contro il popolo Palestinese. E diventa ogni giorno più difficile negarlo; non a caso si alzano da più parti voci sempre più forti contro quello che sta accadendo davanti agli occhi e nell’ipocrisia colpevole del mondo occidentale tutto.

Eh no, il massacro del 7 ottobre compiuto da Hamas (non certo dai bambini e dal popolo palestinese) poteva essere considerato all’inizio un motivo valido per giustificare la reazione di Israele (ammesso che possa esistere qualcosa di così valido da permettere l’uccisione dei bambini).

Oggi quella “scusa” non regge più, perché rispondere a un massacro con un genocidio è un orrore che grida vendetta nei confronti delle nostre coscienze. E perché anche lo stesso governo israeliano ha più volte ammesso candidamente il suo obiettivo di compiere un genocidio.

Cito da Wikipedia:

L’11 dicembre 1946 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 96, definì il genocidio come «una negazione del diritto all’esistenza di interi gruppi umani, poiché l’omicidio è la negazione del diritto alla vita dei singoli esseri umani». La risoluzione precisava inoltre che «molti casi di tali crimini di genocidio si sono verificati quando gruppi razziali, religiosi, politici e di altro genere sono stati distrutti, in tutto o in parte».

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio

«Una negazione del diritto all’esistenza di interi gruppi umani», chiaro? È esattamente questo l’obiettivo di Netanyahu, mai davvero contrastato da certe leadership europee complici e dal suo compagno di merende americano, che vorrebbe fare di Gaza una meta turistica.

Il genocidio di Gaza e la Shoah

Questa timidezza occidentale nasconde a mio avviso una sorta di sudditanza psicologica nei confronti del popolo ebraico, una sorta di senso di colpa collettivo per quanto causato dal nazifascismo. 

Se così fosse, riparare una vergogna macchiandosi di ulteriori nefandezze è da criminali. Così come è da criminali tacere per non subire l’accusa (infondata e stupida) di antisemitismo.

L’antisemitismo è l’odio nei confronti degli ebrei per il solo fatto di essere ebrei. 

Niente di tutto questo accade oggi. Oggi il disprezzo è rivolto a quegli ebrei che si macchiano di genocidio, non certamente agli ebrei in quanto tali. È talmente elementare la differenza che doverla spiegare è un’offesa all’intelligenza di chi finge di non capire.

Pazienza. Meglio denunciare e subire l’accusa, falsa, di antisemitismo che macchiarsi di complicità, vera, con un criminale israeliano che approfitta del 7 ottobre per realizzare i suoi obiettivi di un nuovo sterminio.

La posizione del governo italiano 

Come al solito il governo Meloni si distingue per la sua debolezza nei confronti di Israele; l’esecutivo italiano ha scelto di non esercitare pressione alcuna su Netanyahu, al contrario di quanto fatto da altri Paesi europei. Lo ha ribadito con chiarezza il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: il governo conferma il suo no a sanzioni di qualsiasi natura.

Fuori da Palazzo Chigi qualcosa si muove 

Nel buio cieco e nel silenzio… assordante dei media italiani, si cominciano però ad accendere le prime luci di speranza. 

Ci ha pensato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a parlare con forza di “occupazione illegale” da non usare come “misura di sicurezza” e a sottolineare quanto sia “disumano ridurre un popolo alla fame”, chiedendo a Israele di consentire l’accesso a Gaza.

E sono luce, in queste tenebre, le sedi di partito e i luoghi pubblici e privati che in queste ore espongono la bandiera palestinese, sfidando la forza pubblica che identifica coloro che si “macchiano” di un gesto così puro, civile, pacifico, umano.

E sono luce le prese di posizione di regioni (Emilia Romagna e Puglia) e comuni che hanno deciso di interrompere qualsiasi rapporto istituzionale con Israele.

L’appello di Emergency

È incredibile che la morte di bambini innocenti avvenga sotto gli occhi di tutti e che tutti rimaniamo indifferenti a questo orrore. Il sedere comodo e al caldo sul divano ci ha tramortiti.

Per questo, anche se è ancora troppo poco, ho firmato con convinzione l’appello di EMERGENCY per chiedere al governo italiano di intervenire contro il massacro a Gaza. 

Qui il link –> https://www.ripudia.it

Firma anche tu e aiutami a farlo girare!


Domenico A. Di Renzo

Giurista, funzionario pubblico e autore.
Scrivo di attualità, politica, diritto, scrittura creativa, Pubblica Amministrazione. Scrivo poesie e racconti (soprattutto thriller) e tutto ciò che la mia mente - e la mia penna - mi suggeriscono. Sono inoltre autore di un corso di metrica per canzoni e, in qualità di docente esperto in diritto d'autore, tengo corsi per autori presso scuole di musica, in presenza e online.
Biografia completa qui.

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare.